A chi chiediamo un consiglio su decisioni strategiche da prendere anche a livello aziendale?
A chi chiediamo il numero di un bravo professionista quando abbiamo bisogno di una consulenza?
A chi ci rivolgiamo se dobbiamo organizzare un evento importante per la nostra vita personale e/o professionale?
In ogni fase della vita, o semplicemente nel corso della giornata, ci rivolgiamo a persone con cui abbiamo instaurato rapporti di fiducia più o meno profondi.
Solo attraverso la fiducia riposta in un’organizzazione o in una persona siamo in grado di raccogliere delle referenze e porci nella condizione di dare noi stessi delle referenze.
Nel suo significato ed etimologia, la referenza rappresenta un fattore chiave in una strategia del Marketing del passaparola, anzi, rappresenta lo strumento tramite il quale lo stesso può svilupparsi in modo costante ed efficace.
Con la referenza si va al di là del rumor o del semplice “sentito dire”; alla sua base presuppone una serie di concetti che spaziano nell’ambito più strettamente pratico che va a riguardare le tematiche della morale e dell’etica professionale.
Questo è il motivo per cui il Marketing del passaparola, che esplica grazie alle referenza, è un tipo di forma promozionale legata profondamente al concetto razionale e, ancora di più, reputazionale.
Essere referenziabili non significa essere bravi nel proprio lavoro, quello è il requisito minimo.
Essere referenziabili implica un semplice, grande passo: instaurare relazioni che porteranno alla creazione di rapporti professionali basati sulla fiducia attraverso i quali si apriranno nuove opportunità di sviluppo del Business.
Le referenze e il passaparola permettono di avere nel proprio mercato di riferimento una posizione di primo piano, privilegiata rispetto alla concorrenza.
Quando ci fidiamo del lavoro di qualcuno, del suo operato e del suo prodotto o servizio, il prezzo, oggi sempre più spesso unica leva d’acquisto, in molti casi passerà in secondo piano.
La fiducia diventa quindi non solo una vera e propria moneta di scambio, ma ancora di più, un vero e proprio capitale. Nel momento in cui diamo una referenza o invitiamo un nostro contatto a rivolgersi a un determinato professionista non stiamo soltanto dando un biglietto da visita o un numero di telefono, ma stiamo dando anche un pezzo della nostra reputazione.
Più il processo fiduciario è ben avviato, più il tempo per raggiungere il livello minimo che consente il passaggio delle referenze diminuisce. Per questo motivo la fiducia diventa quindi un vero e proprio acceleratore del circolo virtuoso delle referenze e di un passaparola organizzato.
In un momento in cui la recessione degli scorsi anni ha modificato radicalmente i meccanismi del consumo, dell’acquisto e, soprattutto della concorrenza, la fiducia diventa quindi la valuta più forte in circolazione,
ANdrea.