“La nostra forza maggiore sta nelle nostre più grandi debolezze”
E’ nel momento in cui sei più forte che sei più debole.
Proprio così, a volte ci impegniamo talmente tanto nelle cose in cui crediamo che perdiamo di vista il senso finale del perché lo facciamo. Sembriamo delle macchine al lavoro, convinte che tutto ciò che stiamo facendo ci porterà a realizzare ogni nostro desiderio. Ci avviciniamo sempre di più alla meta, siamo quasi pronti a pregustare ogni aurea sensazione ed ecco che qualcosa ci annebbia, creandoci timori tanto da non essere più sicuri che quello che stiamo facendo sia veramente buono. Io questa sensazione l’ho provata diverse volte e in ogni occasione non riuscivo a capirne il senso. Tutto questo l’ho capito nel momento in cui stavo per perdere una delle cose più importanti che avevo nella vita. Proprio così, quando siamo lì per perdere qualcosa di veramente importante, allora ci accorgiamo di cosa conti sul serio e se quello che stiamo facendo non è davvero importante, allora ecco spuntare le strane sensazioni. Il nostro perché della vita è un evento straordinario e noi abbiamo il piacere oltre che l’onore di perseguirlo. Il significato non può mai fermarsi a una nostra singola soddisfazione ma ha l’ambizione di estendersi a tante persone a noi vicine e lontane. Capito questo e convinti di poterci esprimere al meglio per realizzarlo, allora tutto diventa possibile e le nostre paure si trasformano in sfide da superare per il bene comune. Mahatma Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, Martin Luther King, Nelson Mandela, Papa Karol Wojtyla e tanti altri hanno segnato prima di noi la strada, a noi il compito di non temere la grandezza e di offrire la nostra essenza a un servizio più grande di noi, a favore della comunità, tutti protesi a dare il proprio contributo al mondo, per renderlo un posto più giusto e migliore in cui vivere.
Le paure ci aiutano a crescere nella convinzione di ciò che stiamo perseguendo,
ANdrea.